Doppio Nodo e Pineto United: sport e solidarietà nel nome dell’integrazione

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L’opera umana più bella è essere utile al prossimo”, diceva Sofocle.

Sono tante oggi le persone che, purtroppo, hanno necessità di un supporto, ma sono ancor di più i modi per poter essere utile a loro.

E nella sua costante ricerca di essere utile a chi è in difficoltà, Antonio Di Manno, Presidente del Vegan Power Team, ha aderito al progetto Doppio Nodo, promosso da Ercole La Manna, tesserato proprio per il team di atleti vegani, che si prefigge di dare una nuova vita alle scarpe da running non più utilizzate dagli atleti, per poter essere ancora calzate da chi più ne ha bisogno.

Un’iniziativa che parte da lontano, dalla provincia di Treviso, dove La Manna, nell’ambito del progetto Feel Free, ha avuto l’idea di raccogliere scarpe da corsa dismesse che, dopo esser state recuperate e igienizzate, vengono distribuite per lo più ai senzatetto, così da poter essere ancora utili.

Doppio Nodo è arrivata nella Capitale grazie all’impegno di Antonio Di Manno, che si è mosso in prima persona, supportato da parenti, amici e da tutti i tesserati del Vegan Power Team, ed ha raccolto in poche settimane centinaia di scarpe ancora pienamente utilizzabili.

Per le loro specifiche caratteristiche tecniche”, spiega Di Manno, “le scarpe da running hanno una vita agonistica molto breve: le loro elevate proprietà di ammortizzazione e di stabilizzazione, necessarie per chi pratica la corsa, tendono a ridursi dopo poche centinaia di chilometri, rendendo di fatto le scarpe non più adatte all’attività podistica già dopo pochi mesi dall’acquisto. Nel caso di runner che affrontano quotidianamente lunghi allenamenti, poi, le scarpe vengono sostituite addirittura dopo poche settimane. Ma queste, nonostante abbiano visto ridursi quelle caratteristiche specifiche, possono ancora essere tranquillamente utilizzate per camminare e compiere le normali attività che ogni giorno si devono affrontare”.

Ed è così che Di Manno ha raccolto centinaia di scarpe, con circa cinquanta paia che sono arrivate addirittura da Salerno, dove ha chiesto ad altri runners amici di aderire a Doppio Nodo.

Non solo: anche grandi atleti del panorama romano, come il campione Giorgio Calcaterra, e l’ultramaratoneta Roberto Martini, hanno deciso di dare le loro vecchie calzature a favore di questa iniziativa.

Una parte delle scarpe raccolte, sono state distribuite alla squadra calcistica del Pineto United, formazione che milita nel Trofeo del Petrolio, manifestazione organizzata da Sport In Tour e promossa dal Comitato Provinciale AICS Roma.

Il Pineto United, fondato nel 2016 da Pietro Lucari, che tutt’oggi ricopre non solo il ruolo di allenatore ma di vero factotum, è composto da un nutrito gruppo di ragazzi provenienti per lo più dai paesi dell’Africa, che dopo essere arrivati in Italia hanno avuto l’opportunità di giocare a calcio, utilizzando lo sport come mezzo d’integrazione.

Siamo una realtà che ha come obiettivo quello di portare fuori dai centri d’accoglienza”, ci racconta Lucari, “o dai luoghi nei quali vivono, i ragazzi che sono arrivati in Italia e che hanno necessità non solo di divertirsi praticando una disciplina sportiva, ma anche di integrarsi all’interno del contesto societario locale. In questi quattro anni di attività molti dei ragazzi che sono passati per il Pineto United hanno poi avuto l’opportunità di andare a vivere da soli, di trovare un lavoro, e i più bravi tecnicamente anche di trovare delle squadre che potessero permettergli di ricevere un compenso per giocare a calcio. Noi, infatti, ci riteniamo un punto di passaggio verso una vita migliore”.

Una realtà, quella del Pineto United, che però non passa, ma resiste alle difficoltà quotidiane, e che si troverà ai nastri di partenza del Torneo del Petrolio per il terzo anno consecutivo, e che sabato ha vinto all’esordio nella Coppa AICS Lazio, con il grande obiettivo di far divertire i propri ragazzi, e magari dare loro la visibilità che meritano. Ma non solo.

Ci riteniamo una squadra territoriale”, continua Pietro Lucari, “perché abbiamo avuto la capacità di far stringere attorno a noi un intero quartiere di Roma: abbiamo infatti alcuni ragazzi romani che giocano e che vivono proprio in questa zona, e molti abitanti del Pineto sono soliti seguire le nostre partite. Non solo: in questi anni abbiamo ricevuto il prezioso supporto di tante persone, che ci permette di andare quotidianamente avanti, e senza il quale oggi non saremmo qui. Una persona per tutte, la signora Rosanna, che dopo ogni partita si prende cura di noi, lavando i nostri completi di gioco: un gesto per noi davvero di grande valore. E questa vicinanza ha fatto sì che anche i ragazzi che vengono da fuori, una volta lasciato il centro d’accoglienza, decidano di cercare una casa nel quartiere, perché si sentono parte di una realtà con la quale hanno stretto un legame molto forte. Un legame che si è rinforzato ancor di più anche grazie all’iniziativa Doppio Nodo, che ha dato l’opportunità ai giocatori di ricevere queste scarpe, che per loro rappresentano un regalo davvero molto prezioso”.